In breve, una scoperta fatta a 40 anni da me.

Ora era contento sapeva bene che il senso di un equilibrio e di una dinamica di crescita esistenziale ed esperienziale era ancora, nonostante l’età quasi matura, possibile. Il senso del limitarSi era venuto meno durante una avventura amorosa che lo aveva coinvolto tanto, ora con la maturità, come dicevo prima, queste cose erano superate, erano acqua passata. Però quanto dolore aveva nel passato, psicologico ed emotivo, provato. Ora era la luce, era come uscire da una galleria buia, forse da una dimensione uterina che lo aveva fatto soffrire (è solo una metafora, mia madre era sempre stata una brava madre) e ora si nasceva o meglio si rinasceva di nuovo o forse si risorgeva a nuova vita. Una cosa era certa la possibilità di una esistenza migliore per se stesso equivaleva a una migliore esistenza per il mondo. Perché ognuno conta e vale. Lui queste cose le sentiva da un cinque o sei anni, dai 40 anni. Prima era più inconsapevole ed incosciente. Percepiva un suo disagio psicologico ma lo imputava al male presente nella società. Ed allora aveva studiato alcuni tanti saggi sul potere, per esempio, non sempre di “buon esempio” della televisione e dei mass media in generale. Ora stava meglio, non era del tutto guarito, ma la sua malattia interiore era migliorata . “poteva sperare”. (Corrado Caruso)
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